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mercoledì 7 aprile 2010

Poesia

Spirits in bondage

Il 20 marzo 1919, all’età di soli venti anni, Lewis pubblicò Spirits in bondage: a cycle of lyrics sotto lo pseudonimo di Clive Hamilton: usò Clive perché era il suo primo nome ed Hamilton perché era il cognome di sua madre Flora.

Il libro comincia con un prologo di apertura e quindi si divide in tre parti. La prima è intitolata The prison house e consta di ventuno poesie; la seconda porta il titolo di Hesitation con tre poesie; la terza è intitolata The escape con sedici poesie.

Dymer

La storia di Dymer, come afferma lo stesso Lewis nella prefazione all’edizione del 1950 di questo libro, nacque per intero nella sua mente quando era ancora diciassettenne. La misteriosa vicenda di un uomo che, dall’unione con una bestia, genera un mostro il quale, ucciso il suo stesso padre, diventa un dio. Nel Natale del 1916 Lewis comincia a scrivere una versione in prosa di questa storia che, purtroppo, non è sopravvissuta. Successivamente riscrisse la stessa storia in versi, ripartita in nove canti.

Alla sua prima apparizione nel 1926, Dymer, così come molti libri anche migliori, ebbe qualche buona recensione e quasi nessun lettore. L’idea di disturbare ora il suo riposo nella tomba viene dai suoi editori, non da me; tuttavia ho motivi per voler essere presente alla riesumazione. Quasi un quarto di secolo è passato da quando l’ho scritto, ed in tutto questo tempo le cose sono cambiate, sia dentro di me che intorno a me; il mio vecchio poema potrebbe essere frainteso per coloro che ora lo leggono per la prima volta.
In realtà, anche nella sua seconda edizione, Dymer non ebbe mai quel successo che gli editori di Lewis avrebbero sperato.