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mercoledì 7 aprile 2010

Il nipote del mago

Benché non sia il primo nella serie Le cronache di Narnia, è il primo nella cronologia interna, seguito da Il leone, la strega e l'armadio; Il cavallo e il ragazzo; Il principe Caspian; Il viaggio del veliero; La sedia d'argento e L'ultima battaglia. Questo romanzo è un esempio di "prequel"; infatti ci sono molti collegamenti al successivo Il leone, la strega e l'armadio. Il più notevole è Digory stesso, che, come Professor Kirke, è il proprietario della casa che contiene l'Armadio Guardaroba nella storia successiva.
Il libro è stato pubblicato originalmente come libro sesto di Le Cronache di Narnia, ma nelle ri-pubblicazioni recenti, i libri sono stati riordinati con Il nipote del mago" per primo. Vedere Le cronache di Narnia per maggiori informazioni sull'ordine dei libri nella serie.

Trama

Digory e la sua amica Polly sono due bambini che abitano a Londra in due case comunicanti e che, in cerca di avventure, s’imbattono nel cattivo zio di Digory: un mago perfido e crudele ma autentico e capace.
Lo zio Andrew con un tranello riesce a convincere Polly ad indossare un particolare anello che lei aveva visto e che le era piaciuto molto. Si tratta di un gioiello dal colore giallo dotato di poteri magici ed infatti, subito dopo averlo indossato, la bambina scompare dalla soffitta dove lo zio Andrew aveva creato il suo studio.
Il mago rivela a Digory il segreto di quell'anello ed il ragazzo è costretto a seguire Polly ovunque essa sia arrivata indossando l’anello magico giallo, recando con sé due anelli verdi che secondo lo zio Andrew li avrebbero riportati subito a casa.
Digory, indossa dunque l’anello giallo tenendo in tasca quelli verdi in modo da non toccarli e venir nuovamente teletrasportato nello studio del mago, e arriva così nella Foresta di Mezzo, che più tardi si rivelerà essere una zona di transizione tra i diversi mondi esistenti. In questo luogo sono infatti presenti numerosi stagni che conducono alle varie dimensioni parallele. Questa foresta è assai calma e vi regnano il silenzio ed un caldo soporifero: questo clima ha dei particolari effetti su Digory e Polly che, a prima vista, non si riconoscono e non si rendono neppure conto della loro presenza in quel luogo e di tutto ciò che era passato prima del loro arrivo nella foresta.
Digory aveva un’idea vaga di quanto fosse accaduto: non ricordava come fosse arrivato fin lì; non pensava a Polly, allo zio Andrew e neppure alla sua mamma; non era spaventato, eccitato o incuriosito. Se qualcuno gli avesse chiesto da dove provenisse, con molta probabilità Digory avrebbe risposto: "Sono sempre stato qui..."
Successivamente, i due incuriositi dall'atmosfera che si respira in quel luogo incominciano ad esplorare i diversi stagni, seguendo le approssimative indicazioni date dallo zio Andrew: indossando gli anelli verdi nella Foresta di Mezzo ed entrando in uno degli stagni si può accedere a uno dei tanti mondi paralleli esistenti, indossando quelli gialli dal mondo che si è visitato è possibile far ritorno nella foresta.
Il primo mondo che visitano è quello della Regina Jadis, nella città di Charn, autoproclamatasi regnante dopo una sanguinosa battaglia a cui aveva messo fine lei stessa grazie ai suoi poteri magici e alla parola deplorevole, incantesimo che annienta ogni essere vivente fuorché colui che lo pronuncia.
Ma la regina Jadis un istante dopo pronunciò la parola deplorevole e fu ad un tratto l'unica sopravvissuta nel suo mondo... Dopo ciò, fece un incantesimo per il quale visse un sonno incantato a tavola con i suoi antenati pietrificati. Si sarebbe risvegliata solo al suono di una campana. Sfortunatamente, Digory suona quella campana, risvegliando così la regina. Questa si convince erroneamente che lo zio Andrew sia il più grande mago del mondo e così decide di incontrarlo a Londra.
I ragazzi tentano di fuggire da questa perfida creatura ma lei riesce comunque ad arrivare a Londra aggrappandosi a loro proprio mentre usano l'anello verde. Una volta giunta nel nostro mondo, Jadis pretende di poterne assumere il comando.
Tornati a Londra, lo zio Andrew si rivela molto interessato alla strega (infatti provava grandissima ammirazione per chiunque avesse poteri magici) ,che lo nomina suo schiavo e insieme a lui vuole conquistare il mondo. La strega chiede allo zio Andrew di farle visitare Londra, ma al ritorno vengono inseguiti dalla polizia a causa della rapina che aveva commesso la strega. Digory, che ha combinato il guaio svegliando la strega dall'incantesimo, insieme alla sua amica Polly la riportano Foresta di Mezzo, dove improvvisamente si sente debole e vulnerabile. Con loro però, grazie al potere degli anelli, vengono trascinati anche lo zio Andrew, il cocchiere Frank e il suo cavallo Fragolino (poi ribattezzato Piumino).
Insieme giungono in un mondo che ancora deve essere creato, e che nasce sotto i loro occhi grazie all'intelligenza ed al canto del leone Aslan, che fa sorgere monti, prati e vallate, dà vita e parola agli animali e incorona il primo re e la prima regina di Narnia: il cocchiere Frank e la moglie Helen.
Più tardi Digory viene incaricato da Aslan della ricerca della Mela del Giardino Segreto per dare così vita ad un albero che in futuro avrebbe protetto Narnia dal male e dalla strega Jadis. Il ragazzo in groppa al cavallo Piumino ed insieme alla giovane amica Polly, arriva al Giardino Segreto dove coglie la mela e ritrova la perfida strega, che cerca di convincerlo a prendere una mela anche per la madre malata, ma Digory non permette al suo egoismo di prevalere e di disobbedire alla richiesta di Aslan. Così torna dal leone e pianta l'albero, da cui Aslan gli permette di cogliere una mela per la madre.
Digory, Polly e lo zio Andrew fanno ritorno a Londra. Digory offre la mela magica alla madre e la donna, già il giorno seguente, recupera le sue forze. Il ragazzo poi pianta il torsolo di quella mela in giardino e assieme all'amica Polly vi seppellisce anche gli anelli magici, prima di doversi trasferire nella villa di campagna che suo padre aveva ereditato.
Quando ormai molti anni erano passati e quella villa era divenuta di sua proprietà, il Professor Digory Kirke è costretto a tornare temporaneamente a Londra, poiché una tempesta aveva sradicato tutti gli alberi, compreso quello che era nato dal torsolo della mela magica. Dispiacendogli usare l'albero come legna da ardere, decide di costruire un Armadio Guardaroba, i cui segreti si sarebbero svelati molti anni più tardi.

La Prima Burla

Una volta creata Narnia, Aslan diede vita e parola agli animali (ma solo ad alcuni, quelli scelti fra tutti quelli da lui creati) e fece loro un discorso importante che non avrebbero mai dovuto dimenticare:
« Da ora e per sempre la terra di Narnia vi apparterrà. Ecco io vi consegno le foreste, i frutti, i fiumi. Vi dono le stelle e vi dono me stesso. Anche le bestie mute che non ho scelto vi appartengono. Trattatele con gentilezza e con amore, ma non ricadete mai nei loro costumi, a meno che non vogliate smettere di essere animali parlanti. Perché voi siete stati scelti fra loro e fra loro potreste tornare. Vi esorto a non farlo »

"No Aslan, non lo faremo, non lo faremo" gridarono gli animali all’unisono. Poi una cornacchia impertinente aggiunse: "Ci puoi giurare". Cadde un silenzio imbarazzante, perché gli animali avevano già finito di osannare il volere di Aslan ed erano rimasti colpiti dalla battuta. Allora gli altri animali emisero strani suoni, che era poi il loro modo di ridere.

Parallelismi cristiani

Proprio come in Il leone, la strega e l'armadio, Lewis ha illustrato i misteri della crocifissione e della resurrezione di Cristo, con i temi del tradimento e della redenzione. Il Nipote del Mago illustra, ad un livello simile, i temi della creazione, dell'innocenza primitiva, del peccato originale e della tentazione. Un bambino di nove anni che abbia sentito il racconto della Bibbia sulla creazione dovrebbe avere poche difficoltà a seguire la storia; ci sono alcuni ovvi paralleli con eventi dal primo capitolo della Genesi, come per esempio il frutto proibito rappresentato da una Mela della Vita.
Aslan agisce nel ruolo di Creatore. Non c'è nessun riferimento all'"Imperatore D'Oltremare" che (in precedenza nella serie) era stato reso parallelo con il Dio Padre. Sebbene qualcuno abbia presunto che questa sia una semplificazione intenzionale da parte di Lewis per mantenere la complessità a un livello appropriato, ciò corrisponde davvero con l'insegnamento del Nuovo Testamento che vede Gesù come l'agente della Creazione; p. es. "Tutte le cose sono state fatte tramite Lui, e senza di Lui nulla è stato fatto di quanto è stato fatto," (Giovanni 1: 3 NIV, vedere anche Ebrei 1: 10 e Colossesi 1: 15-16).